martedì 24 agosto 2010

Assaggi: Tanto pe' Magnà




Ormai era diventata un questione di principio, mangiare in questa piccola trattoria romana nel cuore della Garbatella, della quale si dice un gran bene. Per un verso o per un altro, infatti, non eravamo mai riusciti a trovare posto, ma ieri sera, complice una Roma ancora semi-deserta, ci accomodiamo addirittura ad un tavolo all'aperto, con vista su uno dei rioni più belli della capitale. Il ristorante, come vuole la tradizione, è spartano: tovaglia a quadri, clima informale, e menù a voce: il cameriere, un ragazzo gentile e solerte, ci illustra i piatti del giorno, tra i quali scegliamo un antipasto con prosciutto crudo e mozzarella di bufala affumicata, e per primo orecchiette al pesto di cicoria ripassata in padella (Tyler) ed una classica cacio e pepe (per me). Da bere, vino rosso sfuso. Le materie prime sono di buona qualità, e la pasta ben cucinata. Il servizio è veloce, talvolta fin troppo, peccato solo che ci servano i due primi a distanza di qualche minuto l'uno dall'altro. Per il secondo non c'è spazio, però vorrei chiudere con un dolce, ma il cameriere sollecito m'informa che, avendo riaperto proprio questa sera dopo le ferie, hanno solo gelati. Poco male, ordino un caffè, ripromettendomi di tornare (prenotando con un certo anticipo, magari). Il conto è onesto, non proprio a prezzi stracciati come si potrebbe pensare, ma in ogni caso equo.

Tanto pe' Magnà (Via Giustino de Jacobis, 9/15 - Roma)

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