venerdì 3 agosto 2012

Percorsi: Sardegna del nord




Breve vacanza d'estate in Sardegna, un classico. La base è a Platamona, nel mezzo del golfo dell'Asinara, e da li ci muoviamo alla scoperta dei posti più interessanti del nord dell'isola. In direzione ovest ci fermiamo a Porto Torres, Stintino e la spiaggia della Pelosa, affollata come il Grande Raccordo Anulare nell'ora di punta, e poi scendendo l'Argentiera, città (mineraria) fantasma che affaccia su alcune delle cale più belle dell'isola, Capo Caccia, ed infine Alghero, splendida e vivace cittadina dalla passata dominazione catalana, esibita con fiera vanità, a partire dalle targhe delle strade con la doppia dicitura. Dopo aver ammirato un tramonto mozzafiato dai bastioni, iniziamo a guardarci intorno alla ricerca di un posto dove cenare. Alla fine la scelta ricade su Albisbe4, un'osteria che affaccia su una tranquilla piazzetta, e che presenta nel menù una selezione di tapas, in omaggio all'identità catalana. Dopo circa venti minuti d'attesa, si libera un tavolo all'aperto, che ha la particolarità di essere rialzato, come il bancone di un bar. Per comiciare, dalla carta delle tapas scegliamo quasi all'unanimità il polpo soffocato: scuro, tenero e saporito. Mentre Tyler e gli altri commensali si orientano sulla tradizionale fregola sarda con cozze e vongole, io mi lascio tentare dal suggerimenti della cameriera Valentina: linguine con l'aragosta, semplicemente divine. Da bere, vermentino Pala. Per finire in dolcezza una fetta di torta di carote, accompagnata da un bicchiere di mirto Anima Sarda. Il conto, circa 30 euro a persona, è nella norma. L'aria della Ciutat de l'Alguer, fresca e frizzante, è gratis.






Dalla parte opposta, verso est, passato l'affascinante borgo medievale di Castelsardo, la strada si nasconde nell'entroterra, prima di affacciarsi nuovamente sull'incredibile mare della Sardegna. Ed è qui, sulla provinciale 90, che ad un certo punto, dalle parti di Li Vaccaggi, fa capolino una casetta con una grande, inequivocabile ed attraente scritta: FORMAGGI. Un asinello poco socievole fa la guardia all'ingresso del piccolo edificio, all'interno del quale fanno bella mostra di se i prodotti, mai come in questo caso dal produttore al consumatore: sui diversi tipi di formaggio non ci sono etichette o indicazioni, bisogna fidarsi del contadino. Ed io lo faccio, tanto che acquisto del pecorino al pepe, una caciotta dolce, ed un barattolo di un'autentica specialità del posto, la crema di fiore sardo. Tornerà tutto utile per il ritorno a casa.




Archiviata la sosta casearia, ci rimettiamo in marcia verso la costa, destinazione Santa Teresa di Gallura, dove veniamo accolti da un clima tutt'altro che estivo. Pioggia e vento ci inducono a rifugiarci in un piccolo ristorantino dal nome simpatico, Meloarancio, scritto su una divertente insegna in legno. Il locale è molto piccolo, tutto sui toni dell'arancione ed evidentemente a conduzione familiare. La cameriera che ci prende le ordinazioni somiglia alla cantante Arisa. Dopo un antipasto di terra, servito assieme all'onnipresente pane carasau, avremmo voluto accompagnare il cannonau Costera Argiolas con gli gnocchetti alla campidanese, ma dalla cucina ci informano che non ce ne sono più, e così mentre Tyler e la nostra ospite optano nuovamente per la gettonatissima fregola, io ripiego sui culurgiones, tipici ravioli ripieni di formaggio. Le porzioni sono molto generose ed il sugo, quello si alla campidanese, è proprio come fosse fatto in casa. Conto onesto: 20 euro a testa, mirto incluso.





E la sera che proprio non ti va di fare tanta strada, proviamo quella che, almeno secondo i commenti della rete, è la migliore pizzeria della zona di Platamona, La Chicca Piperita. Il ristorante è molto grande, ed ha una bella terrazza. Al termine di una disputa tra il personale riguardo il volume dello stereo, situato proprio vicino al nostro tavolo, possiamo finalmente ordinare: il cameriere sembra quasi dispiaciuto che le nostre scelte vertano sulla pizza invece che sul pesce, ma tuttavia è gentile e ci avverte che ci sarà da aspettare per via delle comande per l'asporto. Per ingannare il tempo, prendo un antipasto di terra della casa, ottimo e (molto) abbondante. In effetti l'attesa si rivela lunga, circa mezz'ora, ma ne vale la pena: sia la mia pizza sarda, con salsiccia ed olive nere, sia la margherita di Tyler, sono molto buone, basse al centro e più alte e croccanti ai bordi. Il conto poi, è davvero competitivo, una quindicina d'euro a persona, birra e dessert compresi.
E sulla via del ritorno, c'è sempre il formaggio del contadino.






• Albisbe4 Osteria (Piazza del Teatro, 4 - Alghero, Sassari)
• Meloarancio Food and Drink (Via Amsicora, 14 - Santa Teresa di Gallura, Olbia-Tempio)
• La Chicca Piperita (Strada Provinciale 81, Località Marritza, Sorso, Sassari)
• Formaggi (Strada Provinciale 90, km 42, Località Li Vaccaggi, Trinità d'Agultu e Vignola, Olbia-Tempio)

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