venerdì 28 novembre 2008

Percorsi: Copenaghen




C'è la neve a Copenaghen quando Tyler ed io arriviamo. La prima della stagione, ci dicono. E se la temperatura è decisamente scandinava, l’aspetto della città resta sospeso tra il nord ed il resto dell’Europa, tanto che spesso sembra di essere in Olanda, ad esempio, più che in Danimarca. Fa freddo, dicevamo, ed ogni tanto si sente il bisogno di fermarsi un istante e riscaldare le mani, la bocca ed il cuore, con un pasto caldo ed una birra…
È il primo giorno, e Tyler ed io siamo a passeggio sull’isola di Christianshavn. Poco oltre Christiania, la zona franca simbolo dal 1971 della lotta della comunità hippie, si trova il Lille Mølle, un mulino a vento del 1783, di fianco al quale, in quelli che una volta erano gli alloggi del custode, si trova il ristorante Bastionen og Løven. Siamo infreddoliti ed affamati, e ci lasciamo tentare. Veniamo accolti da un signore molto gentile che ci spiega che per pochi minuti abbiamo mancato il brunch domenicale, ma possiamo sederci ad un tavolo ed ordinare à la carte. Ci riteniamo fortunati. Il locale è intimo e grazioso, con un grande bancone centrale attorno al quale sono disposti i tavoli, rischiarati da eleganti, lunghe candele bianche. Dopo aver parlottato con la cameriera, optiamo per un menù degustazione di tre portate, accompagnato da un’eccellente birra scura, la B&B White Christmas, che da queste parti producono espressamente per il periodo delle feste. Il primo piatto consiste in un assaggio di salmone ed aringa del Baltico affumicati e marinati, serviti con del burro all’aglio. Di seguito sulla nostra tavola arriva un piatto composto da un’insalata di pollo, del patè di fegato d’oca con funghi, ed un ottimo trancio di merluzzo impanato guarnito con della senape. Infine, e solo dopo una lunga attesa, ci viene servita la terza parte del menù, una selezione di formaggi danesi (brie e blue cheese) accompagnati da noci e nocciole marinate e gallette ai semi di finocchio. Tutto molto gustoso. E nonostante la guida definisca questo poco come “costoso”, il conto è tutto sommato onesto. Buona la prima.



Il giorno successivo, ammettiamolo, Tyler ed io siamo diretti alla volta della Sirenetta, la scultura simbolo di Copenaghen. Per arrivarci attraversiamo il quartiere di Frederikstad proprio mentre comincia a nevicare. È ora di pranzo, e ci fermiamo per uno spuntino presso il Cafè Petersborg, che deve il suo nome al fatto che, nello stesso palazzetto d’epoca, fosse una volta ospitato il consolato russo. Per entrare scendiamo dei gradini che ci fanno immergere in una realtà tutta sui toni del rosso. L’atmosfera, e per fortuna anche il clima, sono decisamente caldi. Tyler, provato dalla tempesta di neve, sceglie la zuppa del giorno, un’eccellente vellutata di asparagi. Invece io, inguaribile curioso, decido di sperimentare uno smørrebrød, il tipico sandwich “aperto” danese, scegliendo dalla lunga lista presente sul menù quello farcito con carne di maiale, funghi e uova. Beviamo ancora birra di Natale, stavolta Tuborg. Spendiamo davvero poco, e ci sentiamo di nuovo pronti a sfidare le intemperie, almeno per il momento: più tardi, infatti, facciamo una breve sosta al Kafferiet, piccola caffetteria dal sapore kitsch, dove gustiamo una strepitosa torta di carote insieme ad un caffé caldo, proprio quello che ci voleva.




Il giorno seguente, dopo un giro sul traghetto per ammirare la città dal punto di vista del mare, sentiamo di nuovo il bisogno di scaldarci, e finiamo al Den Grønne Kælder, un delizioso bistrot vicino allo Strøget, la lunga via pedonale al centro di Copenaghen. Qui gustiamo una zuppa di pomodoro e carne in stile chili, speziata con dello zenzero, ed una sorta di rösti di riso e verdure. In questo posto servono solo birre biologiche: scegliamo una Økologisk Thisted Bryghus Classic buona e leggera. E spendiamo giusto poche Corone.



Infine, l’ultima serata, prima di ripartire, Tyler ed io ci concediamo il lusso di una cena in uno dei ristoranti del Tivoli (il fantastico parco dei divertimenti al centro della città) il Færgekroen Bryghus. Il locale si affaccia sul laghetto artificiale del parco, che di notte è illuminato da migliaia di luci colorate, ed è a dir poco suggestivo, seppure un po’ turistico. Il servizio è attento ed informale, mentre il menù offre quasi esclusivamente specialità di carne. Per cominciare ordino del prosciutto locale, servito con una salsa di funghi e crostini di pane tostato, mentre Tyler sceglie una delle poche proposte di pesce (del salmone affumicato). Come portata principale, invece, prendiamo delle tipiche polpette di carne danese servite con patate fritte, ed un ricco piatto con carne d’anatra e di maiale accompagnate da patate caramellate e funghi. Naturalmente brindiamo con la birra natalizia. Tutto perfetto, anche se forse le 800 Corone che spendiamo sono troppe anche per una scenografia come questa…



Bastionen og Løven (Christianshavns Voldgade, 50 – Copenaghen, Danimarca)
Cafè Petersborg (Bredgade, 76 – Copenaghen, Danimarca)
• Kafferiet (Esplanaden, 44 – Copenaghen, Danimarca)
• Den Grønne Kælder (Pilestræde, 48 – Copenaghen, Danimarca)
Færgekroen Bryghus - Tivoli (Vesterbrogade, 3 – Copenaghen, Danimarca)

Nessun commento: