domenica 31 agosto 2008

Assaggi: Re Burlone




In giro dalle parti della Sabina, su precisa indicazione del signor Fiorelli, un’autorità da queste parti, il mio amico Tyler ed io c’incamminiamo verso Castel S. Pietro, borgo medievale arroccato dalle parti di Poggio Mirteto, alla ricerca del Re Burlone, uno dei migliori ristoranti della zona, a quanto pare. La prima impressione è decisamente favorevole: il locale occupa un palazzetto dell’undicesimo secolo, e giusto attraversando una stradina, c’è una splendida terrazza che domina letteralmente la valle della Sabina. Incantevole. Una signora gentilissima ci fa accomodare proprio al riparo di uno splendido ulivo, e ci illustra i piatti del giorno non compresi nel menù. Ordiniamo un vino locale, un merlot Togale Fontana Candida, e per cominciare prendiamo uno strudel di verdure, servito su un letto di pesto, davvero ottimo. Poi si passa ai primi: per Tyler fettuccine fatte in casa condite con una carbonara di verdure; per me dei ravioli di pasta povera (solo acqua e farina, quindi) ripieni di cinghiale e porcini, al burro e salvia. Entrambi i piatti sono di gran livello, ma le fettuccine artigianali meritano proprio una menzione speciale. Forse è l’aria fresca di questa splendida serata sabina, ma ho ancora fame, e mi lascio tentare dall’anatra in confit con salsa di foie gras, servita assieme ad un tortino di cicoria appena piccante: eccezionale anche questo. Il signor Fiorelli ci ha consigliato bene, non c’è che dire. Ma per esserne davvero sicuri, assaggiamo anche i dessert, andando sul classico: soufflè di cioccolato su letto di crema, e millefoglie alla crema chantilly e frutti di bosco. Una degna conclusione. Sarà perché ci manda il signor Fiorelli, ma il conto è tutt’altro che salato, anzi. Prima di andare, la signora gentile ci presenta Luca, lo chef, rubicondo e cortese. A vederlo, si capisce perché la cena sia stata buonissima.

Re Burlone (Via di Circonvallazione, 23 - Castel S. Pietro, Poggio Mirteto, Rieti)

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