venerdì 10 ottobre 2008

Assaggi: La Gallina Bianca




Siamo dalle parti di Termini, ed abbiamo fame. Tyler ha voglia di pizza napoletana. E se 2+2=5, come insegnano i Radiohead, qui vicino c’è La Gallina Bianca, che fa proprio al caso nostro. L’arredamento è in stile casetta di campagna, scelta molto in voga tra le pizzerie aperte negli anni novanta. Non sarà originalissima, d’accordo, ma la tonalità grigio-blu del legno che riveste le pareti mi riporta alla mente i recenti viaggi in Svezia e Finlandia, e mi fa sentire pienamente a mio agio. Appena ci sediamo, dopo una brevissima attesa, una solerte cameriera prende le nostre ordinazioni: per antipasto prendiamo delle piccole pizzette fritte ed un supplì (Tyler), ed un crostone al prosciutto (io). A parte il supplì, che è secco e sciapo, il resto è buono. Si beve birra alla spina. Passiamo alle pizze: quattro formaggi rossa (nel menù non c’è, ma me la fanno lo stesso senza batter ciglio), ed un’ortolana sui generis, con melanzane e broccoli. Sono gustose e sostanziose. Ci vuole proprio un caffé, dopo. Il conto, esattamente come ieri sera al Dop, è di 44 euro. Oggi me lo gioco, portasse bene…

• La Gallina Bianca (Via A. Rosmini, 9 - Roma)

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