sabato 27 settembre 2008

Assaggi: 'Gusto




Devo confessare che questo posto mi era sempre piaciuto, a pranzo, durante la settimana. L'ambiente in stile newyorkese è caldo ed accogliente, scegliere le pietanze al buffet è piacevole e divertente, la qualità è buona, il prezzo competitivo. Di sabato e domenica, però, a quanto pare, scattano le rigide regole del brunch, e le cose precipitano... C'è tanta gente, ma la fila si smaltisce in fretta, perciò Tyler ed io riusciamo a metterci seduti senza aspettare troppo, anche se ci rifilano un tavolo vicino alla porta, dove tira un'aria niente male. A questo punto ci dicono che c'è il brunch, wow, e che quello che normalmente è il buffet diventa una corsa al grammo, nel senso che dobbiamo riempire il piatto con minimo 600 g. di cibo, tanto pagheremmo comunque per questa quantità. Però succo d'arancia e nescafè sono compresi nel prezzo, che è di 14,50 euro. Convinti di aver recepito le istruzioni, Tyler ed io ci avventuriamo nella zona buffet, dove sembra di stare sull'autobus all'ora di punta. Noto che in pratica, rispetto all'assortimento che normalmente si può trovare durante la settimana, in più c'è solo un bancone con una gran varietà di dolci. Riempio il piatto con melanzane, pomodori, insalata di pesce, ma vorrei anche assaggiare della pasta: aspetto un po', ma di primi in arrivo dalla cucina non ce ne sono, così vado al peso, sperando di non fare brutta figura... Alla prova della bilancia sia io che Tyler manchiamo per mezz'etto il traguardo dei 600 fatidici grammi. Una differenza che non ci verrà restituita, ma tant'è. Torniamo al tavolo, felici e pesati, dove Tyler ha l'incauta idea di ordinare dell'acqua semplice, nella bottilgia di vetro, in pratica del rubinetto. Dato che abbiamo solo due bicchieri, e che al tavolo del brunch non ce ne sono, rinunciamo al succo d'arancia. Pazienza. Consumiamo quindi il nostro agoniato pasto, e ci accingiamo a chiedere il caffè: Tyler, non contento di aver preteso acqua liscia, ora vuole un espresso, normalissimo, in logo del tazzone di nescafè. Il cameriere non fa una piega. Il bello però, deve ancora arrivare: alla cassa, siamo convinti di pagare 29 euro, ma il conto è di 33. E sapete perchè? L'acqua di rubinetto costa due euro, ma non può assolutamente sostituire il succo d'arancia omaggio, se non per prenderne il posto nel bicchiere; inoltre il caffè espresso non vale il nescafè, figuriamoci, quello si paga, ci redarguisce stizzita una cameriera, come se fosse impensabile che qualcuno non conosca le regole d'oro del brunch da 'Gusto. Scusate, non volevamo offendere. Mi viene voglia di farmi mettere i succhi d'arancia ed il nescafè dentro dei bicchieri di plastica e portarli via, ma non vedo l'ora di abbandonare questo posto. Personalmente, non credo che ci metterò più piede, meno che mai di sabato o domenica...

'Gusto, Pizzeria (Piazza Augusto Imperatore, 9 - Roma)

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