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lunedì 23 aprile 2012

Sotto mentite spoglie (Purea di fave e biscotti al pecorino)




Fave e pecorino, protagonisti della classica colazione del maggio romano, prendono una nuova forma.


Ingredienti per persona, per la purea di fave:

• 400 g. circa di fave (80 g. circa sbucciate)
• 50 g. circa di panna di soia
• una patata piccola
• uno spicchio d'aglio
• sale
• pepe
• olio evo


Ingredienti per i biscotti al pecorino (per 20 biscotti circa):

• 200 g. di farina
• 100 g. di burro
• 2 cucchiai da cucina di parmigiano pecorino romano grattugiato
• un cucchiaio da cucina di parmigiano reggiano grattugiato
• 2 uova
• sale
• pepe

Musica: The Something Rain – Tindersticks (2012)
Vino: Est! Est!! Est!!!, Corte Allegra (Lazio)


Preparazione della pure di fave:

Apri i baccelli delle fave, estrai i semi, raccoglili in un contenitore, e tienili a bagno in acqua fredda per tutta la notte. Il giorno seguente, metti le fave in una pentola con abbondante acqua salata, porta ad ebollizione, e cuoci per un'ora circa. Nel frattempo, sbuccia le patate, tagliale grossolanamente a pezzi, e lessale in acqua salata per 20 minuti, dopo di ché passale nello schiacciapatate fino a ridurle in purea. Trascorsi i 60 minuti, scola le fave, falle saltare in padella con dell'olio evo e l'aglio, regola di sale e pepe, quindi frullale nel mixer (avendo cura di rimuovere l'aglio) assieme alla panna di soia. A questo punto unisci il composto ottenuto con le patate schiacciate, ed amalgama il tutto.


Preparazione dei biscotti al pecorino:

Prendi tutti gli ingredienti, mettili una ciotola, e lavorali fino ad ottenere una palla d'impasto omogenea e compatta. Riponi l'impasto in frigo e lascialo riposare. Trascorsa mezz’ora, tira fuori l’impasto dal frigorifero, lavoralo di nuovo, quindi stendilo con un matterello, e con l'aiuto di un coppa pasta, ricavane tanti dischetti. Disponili su una teglia foderata con della carta da forno, cuoci a 180° gradi nel forno già caldo per circa 25-30 minuti, e lascia raffreddare.

Servi la purea di fave a temperatura ambiente, accompagnata dai biscotti al pecorino.

martedì 24 agosto 2010

Assaggi: Tanto pe' Magnà




Ormai era diventata un questione di principio, mangiare in questa piccola trattoria romana nel cuore della Garbatella, della quale si dice un gran bene. Per un verso o per un altro, infatti, non eravamo mai riusciti a trovare posto, ma ieri sera, complice una Roma ancora semi-deserta, ci accomodiamo addirittura ad un tavolo all'aperto, con vista su uno dei rioni più belli della capitale. Il ristorante, come vuole la tradizione, è spartano: tovaglia a quadri, clima informale, e menù a voce: il cameriere, un ragazzo gentile e solerte, ci illustra i piatti del giorno, tra i quali scegliamo un antipasto con prosciutto crudo e mozzarella di bufala affumicata, e per primo orecchiette al pesto di cicoria ripassata in padella (Tyler) ed una classica cacio e pepe (per me). Da bere, vino rosso sfuso. Le materie prime sono di buona qualità, e la pasta ben cucinata. Il servizio è veloce, talvolta fin troppo, peccato solo che ci servano i due primi a distanza di qualche minuto l'uno dall'altro. Per il secondo non c'è spazio, però vorrei chiudere con un dolce, ma il cameriere sollecito m'informa che, avendo riaperto proprio questa sera dopo le ferie, hanno solo gelati. Poco male, ordino un caffè, ripromettendomi di tornare (prenotando con un certo anticipo, magari). Il conto è onesto, non proprio a prezzi stracciati come si potrebbe pensare, ma in ogni caso equo.

Tanto pe' Magnà (Via Giustino de Jacobis, 9/15 - Roma)