Visualizzazione post con etichetta Siciliano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Siciliano. Mostra tutti i post

mercoledì 11 luglio 2012

Norma d'estate (Penne fredde “quasi” alla norma)




Versione estiva della pasta alla norma, con le melanzane al forno e le penne integrali, ma soprattutto da servire fredda, magari in un bicchiere...


Ingredienti per persona:

• 80 g. di penne integrali Molino Conti
• mezza melanzana
• 120 g. circa di filetti di pomodoro
• qualche foglia di basilico
• ricotta salata
• aglio
• sale
• pepe
• olio evo


Musica: Up – R.E.M. (1998)
Vino: Colomba Platino, Duca di Salaparuta (Sicilia)


Preparazione:

Iniziamo dalle melanzane: tagliale a fette, disponile in una teglia con un filo d'olio ed un pizzico di sale, e cuocile in forno a 180° gradi per mezz’ora. Nel frattempo, fa imbiondire l'aglio in una padella con dell'olio evo, aggiungi i filetti di pomodoro con qualche foglia di basilico, e fai andare a fiamma vivace per 5 minuti. Regola di sale e pepe, togli dal fuoco, rimuovi gli spicchi d'aglio ed il basilico, e tieni da parte. Lessa la pasta in abbondante acqua salata, scolala molto al dente, metti dei cubetti di ghiaccio nello scolapasta per bloccare la cottura, e mescola finché i cubetti non si saranno sciolti e la pasta si sarà raffreddata. Adesso riporta i filetti di pomodoro sul fornello, unisci la pasta e falla mantecare per qualche minuto, quindi passa il tutto in una scodella, e poni di nuovo a raffreddare. A questo punto le melanzane saranno pronte: toglile dal forno, lascia che si raffreddino, tagliale a listarelle, ed incorporale alla pasta. Solo quando le penne saranno ben fredde, spolvera con la ricotta salata grattugiata grossolanamente, e conserva in frigorifero fino ad un quarto d'ora circa dal momento di consumare. Servi decorando con qualche foglia di basilico fresco.


venerdì 28 ottobre 2011

Assaggi: McDonald's e Gualtiero Marchesi, seconda parte




Nell'insolita partita tra lo chef Marchesi e McDonald's, alla fine del primo tempo eravamo rimasti sul due ad uno per il Gualtiero nazionale. Con l'arrivo nei ristoranti del panino Adagio, il secondo della serie, si gioca la parte conclusiva della sfida. La cosa che colpisce maggiormente al primo assaggio è che l'Adagio non sembra un panino di McDonald's: ne l'olfatto ne tantomeno il gusto, infatti, nel bene o nel male, offrono indicazioni immediatamente riconducibili ai canoni della catena statunitense. Non necessariamente un punto a sfavore, e nel dubbio fa due a due. Dopo aver constatato che il pane alle mandorle ha la stessa fragranza di quello del Vivace (anche se in verità la frutta secca non si sente granchè), apro il panino per controllarne l'interno, e mio malgrado scopro che, nonostante nella foto di presentazione (nonchè nella descrizione della ricetta sul sito ufficiale di McDonald's) fosse bene in vista, non c'è traccia del pomodoro fresco: potrebbe sembrare un clamoroso autogol di Marchesi, ma poi penso che più probabilmente si è trattato di un involontario tentativo di sabotaggio, ed annullo la segnatura per palese irregolarità. Un vero peccato, comunque, perchè se le melanzane e la ricotta salata conferiscono all'insieme un carattere deciso, l'assenza del pomodoro rende vano il tentativo ambizioso di ricreare le sensazioni della pasta alla norma in un hamburger.
La gara si avvia la conclusione, ed il risultato finale di parità non scontenta nessuno: i puristi della grande cucina italiana avranno storto il naso, ma in fondo l'iniziativa, se presa per quello che è, ovvero un'inaspettata divagazione sul tema fast-food, si è rivelata piacevole. Tra i due panini, meglio il primo, il Vivace: un panino McDonald's in tutto e per tutto, nella forma, nell'odore e nel sapore, ma con un qualcosa in più.

giovedì 9 settembre 2010

Tiramigiù, al sud (Tiramisù di biancomangiare)




Ingredienti (per 6/8 persone circa):

• 1 litro di latte parzialmente scremato
• 120 g. di zucchero
• 75 g. di amido di mais
• la scorza di un limone
• un bustina di vanillina
• 180 g. circa di biscotti savoiardi
• 60 g. circa di pistacchi
• caffé q.b.
• Marsala


Musica: Interpol – Interpol (2010)
Vino: Marsala Superiore, Cantine Florio (Sicilia)


Preparazione:

Per prima cosa, prepara il biancomangiare: metti il latte, lo zucchero e l’amido di mais in una pentola, e comincia ad amalgamare gli ingredienti a fiamma spenta, quindi aggiungi la scorza di limone e la vanillina, accendi il fornello e cuoci a fuoco medio mescolando spesso, fin quando il composto non arriverà ad ebollizione, e comincerà ad addensarsi. A questo punto togli dal fuoco, e lascia raffreddare. Nel frattempo, prepara il caffé (corretto con il Marsala), e bagna i savoiardi, avendo cura di non inzupparli completamente. Prendi una pirofila, oppure delle coppette individuali, e foderane il fondo con i savoiardi imbevuti di caffé, quindi ricopri con la crema di biancomangiare preparata in precedenza. Ripeti l’operazione componendo un altro strato, e riponi in frigorifero per almeno 4 ore. Al momento di servire, decora con i pistacchi ridotti a granella, e servi.

mercoledì 21 luglio 2010

Percorsi: Sicilia occidentale




Un viaggio vero, di quelli con l'aereo e l'automobile a noleggio: il nostro percorso attraverso la Sicilia occidentale, infatti, parte da un parcheggio presso l'aeroporto di Palermo, con destinazione Menfi, piccolo centro al confine tra la provincia di Trapani e quella di Agrigento, nelle cui campagne si trova la Tenuta Stoccatello, l'agriturismo che sarà la nostra casa per questa settimana. Sono già le 14:00 passate quando ci sistemiamo, così chiediamo ad uno dei gestori del posto se possiamo mangiare qualcosa. Ci sediamo ad un tavolo all'aperto, e nonostante l'insistenza di qualche mosca di troppo, gustiamo una caprese ed un interessante manzo in salsa verde, ovvero del rosbif condito con un battutto di sedano, carote, cipolle, in pratica un soffritto a crudo, niente male. Questo sarà solo l'inizio della nostra esperienza gastronomica allo Stoccatello, in quanto un po' per pigrizia, un po' per le strade buie e dissestate che lo collegano ai centri vicini, ma anche per il clima familiare e la cucina semplice e gustosa, decidiamo di fermarci a cena per tutte le serate del nostro soggiorno. Dalle panelle alla pasta alla norma, dalle olive alla ricotta, assaggiamo diverse specialità del luogo (tranne la pasta con le sarde, che alla fine rimarrà il mio unico cruccio), annaffiate da buoni vini locali, provenienti da vigneti adiacenti la tenuta.



All'ora del pranzo, invece, siamo sempre in giro, intenti a visitare alcune delle città o dei siti d'interesse della zona, e così ne approfittiamo per compiere un piccolo itinerario gastronomico col favore della luce del caldo sole della Sicilia. Prima di ammirare la Valle dei Templi, ci concediamo una passeggiata per il centro di Agrigento, e tra edifici pericolanti e splendide balconate, ci fermiamo per uno spuntino al Caffè Girasole (segnalato come uno dei miglior bar d'Italia dalla guida del Gambero Rosso). Il cameriere ci accoglie ammonendo perentorio che nel locale non si servono pasti cucinati, ma ci assicura che di lì a poco saranno pronti dei panini: attendiamo fiduciosi, e quindi scegliamo del pane alle olive, croccante e fragrante, farcito con prosciutto, mozzarella e pomodoro (tutto freschissimo), che gustiamo seduti ad uno dei tavolini che danno sulla via principale della città. L'indomani, dopo aver passeggiato per il centro di Marsala, ci lasciamo tentare dagli stuzzichini de La Sirena Ubriaca, un posto a metà tra un'enoteca ed una bottega di specialità alimentari, dove assaggiamo dei crostini con ogni sorta di patè realizzabile con le materie prime dell'isola (fantastici quello ai pistacchi e quello alla trapanese, tanto per citarne qualcuno), accompagnati da un eccellente Marsala secco Buffa. Lo spuntino ci piace al punto da lasciarci abbindolare volentieri dal simpatico ed intraprendente oste: usciamo infatti dal negozio con una busta piena di vasetti colorati (con prezzi tra i 6 ed i 10 Euro ciascuno) da regalare a parenti ed amici, e perchè no, da tenere anche un po' per noi. Il 15 luglio, abbiamo l'incauta idea di andare a visitare Palermo: già, perchè una volta arrivati nel capoluogo, scopriamo che l'aria desolata che si respira non è solo frutto della temperatura rovente, ma anche e soprattutto del fatto che in giro non c'è nessuno e per le strade è tutto chiuso (o quasi) a causa della festa di Santa Rosalia, la patrona della città. Così, dopo un breve giro per il centro semi-deserto, cerchiamo ristoro presso l'Antica Focacceria S. Francesco, che serve la tipica focaccia palermitana (farcita con la milza) addirittura dal 1834. Naturalmente decido di assaggiare la specialità locale, ma purtroppo, il cameriere che ci prende le ordinazioni non mi avverte che una focaccia con la milza è compresa già nell'antipasto rustico col quale apriamo il pasto, tanto che quando mi porta quella ordinata singolarmente (peraltro più somigliante ad una pagnotella al sesamo di quelle per gli hamburger che si trovano comunemente al supermercato, che ad una vera focaccia...), dopo due morsi sono già stufo e la lascio stare. Va decisamente meglio a Tyler, che oculatamente opta per gli involtini delle onnipresenti (e squisite) melanzane.



Il giorno seguente, dopo aver ammirato l'incredibile paesaggio delle saline tra Marsala e Trapani, decidiamo di seguire i cartelli, numerosi ed ostinati, che portano, tra vigneti mestosi e sensi vietati incomprensibili, ad un piccolo borgo affacciato su una spiaggia, dove si trova il ristorante A Due Passi dal Mare. Dato il posto, immagino di trovarmi di fronte ad una trattoria di pescatori, ed invece, si tratta di un locale elegante, quasi lussuoso, che rispetta in pieno le suggestioni create dal nome: il mare infatti è esattamente lì, splendido, fuori dalle finestre della veranda. Un giovane cameriere in livrea bianca ci accoglie con un bicchiere di bollicine, e ci porta il menù, dal quale (non prima di aver apprezzato un appetizer composto da panelle e bruschettine al pomodoro) ordiniamo e del pesce in crosta di patate per Tyler, ed una grigliata mista per me (ottima ed abbondante), che accompagno con un bicchiere di bianco Donnafugata, il tutto a prezzi più che onesti. Il giorno prima della partenza, per il nostro ultimo pranzo di questa vacanza, ci spostiamo quel tanto che basta per scendere dalla collinetta della Tenuta Stoccatello a Porto Palo di Menfi, una delle 4 spiagge della Sicilia ad aver ottenuto la Bandiera Blu. Il ristorante Da Vittorio, a quanto pare il più rinomato della zona, si trova proprio sul mare. È sabato, il locale è praticamente pieno, ma troviamo comunque un tavolo per due; inoltre, nonostante il fatto che il nostro cameriere sia decisamente smemorato e ricordi a fatica i piatti del menù, il servizio è anche piuttosto celere. Cominciamo con una serie di antipasti che vanno dal pesce crudo ai fritti, comprese delle ottime polpette di spigola, che due turisti francesi ordinano sulla scia del nostro gradimento, rimanendone decisamente soddisfatti. Al momento di scegliere il primo, pregusto il momento dell'assaggio della famigerata pasta con le sarde, ma il cameriere con poca memoria si ricorda che oggi non è inserita nei piatti del giorno, evidentemente non è destino. A malincuore ripiego sugli spaghetti alla Vittorio (conditi con sugo ai frutti di mare e ripassati in padella), mentre Tyler si butta sul nero di seppia (sempre con gli spaghetti), entrambi buoni e generosi nelle porzioni. Spendiamo meno di 30 Euro a persona, vino incluso, non molto considerando la varietà dell'entrée. Nel mezzo, come si diceva in apertura, le nostre cene al ristorante dell'agriturismo, al fresco delle colline della campagna di Menfi, tra antipasti rustici magari non molto vari ma robusti, e primi piatti dai condimenti un tantino "lenti", ma saporiti.
E quà e là, ma senza esagerare, un gelato, un cannolo, ed una piccola cassata.




Agriturismo Tenuta Stoccatello (Contrada Stoccatello, Menfi, Agrigento)
• Café Girasole (Via Atenea, 68 - Agrigento)
La Sirena Ubriaca (Via Garibaldi, 39 - Marsala, Trapani)
Antica Focacceria S. Francesco (Via Paternostro, 58 - Palermo)
Ristorante A Due Passi dal Mare (Loc. Terra Sibiliana, Petrosino, Trapani)
Ristorante Da Vittorio (Via Friuli Venezia Giulia, 9 - Porto Palo di Menfi, Agrigento)